Sa bene il poeta uruguaiano e universale Norberto Silva Itza che il viaggio non ha mai fine.
Vivere è viaggiare, benché si rimanga immobili….
dalla Prefazione di Roberto Manzano
Luoghi per non vivere esiliato è una raccolta di poesie del poeta e scrittore Norberto Silva Itza, che rinasce oggi, dopo la prima edizione del 2005, in una versione integrata da nuovi versi e con un secondo volume di traduzioni negli idiomi della Sardegna.La nuova edizione è un’opera d’insieme prodotta dalle associazioni Grecam, al termine di un intenso processo collettivo durato alcuni mesi.
Il libro racconta il lungo viaggio della vita del poeta, attraverso due terre da lui profondamente conosciute e amate, il Perù e la Sardegna, due luoghi densi di energia e di sacralità, testimoni della vita e del suo mistero. Un lungo viaggio tra mondi lontani e attraverso il passato.
La forza espressiva del linguaggio poetico si manifesta in questa raccolta con tutta la sua energia: le parole rotolano dai versi come pietre, si tuffano e riaffiorano come barche e creature marine, si accendono di colori vivi quando vengono disegnate dalla luce del sole o della luna, scuotono e rimbombano quando fa eco il ricordo.
E in questo andare tra dentro e fuori di sé, in questo scambio esistenziale tra esperienze e ricordi, tra incontri e riflessioni, tra sguardi ed emozioni, il poeta ritrova la forza di simboli antichi, evoca le voci profonde della terra e del mondo, invita il lettore ad alzare lo sguardo verso orizzonti più ampi e lontani, più difficili da fissare.
Da storia di sé e del cammino percorso dal poeta, il libro si rivela allora racconto universale e corale, un invito umano ad “alleggerirsi” e a ritrovare il significato più alto ed eterno della nostra vita, del nostro percorrere questo pianeta. E il viaggio, il cammino percorso dai piedi e dal cuore, è allora la misura esatta della nostra esistenza, la barca e il mare l’allegoria concreta di una geografia dello spazio e dei ricordi: “..la nostra vera casa è una barca. Sempre viaggiamo su una barca. Siamo stranieri, e il nostro unico dovere in ogni punto della terra è ascoltare a fondo. Il poeta è attenzione: per cantare bene basta star bene attenti”, scrive ancora Roberto Manzano nella Prefazione al libro.
Con questa sua attenzione ci esorta il poeta a tornare alle radici della storia degli esseri umani, al significato antico e alla sacralità dei gesti, all'ascolto della natura madre che insegna, al mistero profondo della vita. Lui racconta il mare e la terra in versi, ricamando storie che ci parlano dei segreti depositati nelle pietre, nella memoria dell’acqua e del fuoco, nei luoghi silenziosi e sacri.
Raccogli le tue cose e parti.
Questo viaggio non ha fine.
Quando sentirai che sei arrivato
tornerai per cominciare
dal principio.
Questo viaggio
non ha fine…
Questo viaggio, questo andare di luoghi per non vivere esiliato è continuo e circolare e non ha mai fine, però ha un compito: quello di unire, di ricongiungere, di riconnettere, per sentirsi, infine, parte del tutto, granelli di polvere di stelle, semplici particelle infinitesimali e uniche.
Questo l’invito del poeta. Imparare a sentire e a tenere nella stessa mano la vita e la morte, il compito per tutti più difficile:
Oggi posso separarmi
Perché sono unito
Non sono altro
Che una foglia
Parte di questo albero
Unico
Il libro è una carezza per l’anima, un invito a vivere e ad amare, e a non rimanere soli. Compagno di viaggio prezioso, dai suoi versi parte il nostro progetto Luci naviganti, che ne racconta le poesie con la parola, i gesti, la musica, le immagini, le materie della terra.
Pubblicando l’opera,rinnoviamo il nostro desiderio di continuare a dar forza a quel progetto di cultura iniziato tanti anni fa insieme a Norberto, a quella fiducia nella possibilità per tutti di esistere e di coesistere, di trovare un posto dove stare bene, oltre ogni confine, al di là di tutti i mari; imparando a riconoscerci così, tutti diversi, parte di una sola umanità.